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Visitare i giardini botanici de La Spezia può riservare sorprese che trasformano una giornata da sogno in frustrazione. Oltre il 60% dei visitatori perde attrazioni chiave per una cattiva pianificazione, mentre le famiglie scoprono troppo tardi che alcune aree storiche non sono accessibili con i passeggini. Il microclima locale crea condizioni imprevedibili: la nebbia mattutina spesso nasconde viste panoramiche che invece gli visitatori pomeridiani ammirano senza problemi. Con code che superano i 45 minuti in alta stagione (aprile-ottobre), le visite spontanee diventano stressanti. Non sono semplici inconvenienti, ma occasioni perse in giardini che ospitano oltre 600 specie botaniche su terrazzamenti affacciati sul mare. Quando si visita questo gioiello floreale ligure, l’esperienza dovrebbe concentrarsi su camelie rare e panorami mozzafiato, non su problemi logistici.

Evitare la folla senza perdere le fioriture
I giardini sono più affollati durante le fioriture di aprile e i colori autunnali di ottobre, ma i visitatori esperti sfruttano micro-stagioni con meno gente. A fine marzo si ammirano le magnolie con il 30% di visitatori in meno, mentre a maggio le rododentri esplodono di colore e le pause pranzo dei gruppi organizzati creano calme pomeridiane. I locali conoscono l’ora segreta: le 15 nei giorni feriali, dopo la pausa pranzo italiana, quando i mattinieri se ne sono andati e la luce del tramonto illumina la collezione di piante grasse. Per i fotografi, questa finestra dorata evita le ombre nette del mezzogiorno sulle strutture in ferro stile Liberty. Anche le mattine dei giorni feriali di mezza stagione, tra le 10 e le 11, sono ideali per godersi gli aceri giapponesi in tranquillità prima dell’arrivo delle escursioni dalle navi da crociera.
Muoversi tra i terrazzamenti con esigenze speciali
La struttura collinare de La Spezia presenta sfide reali: i giardini inferiori hanno percorsi lisci, ideali per sedie a rotelle e passeggini, ma i terrazzamenti superiori con erbe medicinali richiedono di affrontare scalini in pietra dell’Ottocento. Una soluzione poco nota: l’ingresso del personale vicino alla serra delle orchidee ha una rampa accessibile su richiesta. I giardinieri spesso accompagnano i visitatori con difficoltà motorie al belvedere panoramico che molti perdono. Chi ha mobilità ridotta dovrebbe concentrarsi sul percorso inferiore con vista mare, con viali di palme secolari e il giardino delle farfalle. Per le famiglie, i marsupi sono più pratici dei passeggini sui sentieri superiori, dove i ciottoli storici mostrano antichi sistemi di drenaggio.
Scatti da cartolina prima dei gruppi turistici
I fotografi professionisti giurano su tre punti strategici spesso ignorati. Il bordo occidentale del limoneto all’alba inquadra i fiori con Portovenere in lontananza. Con il sole a picco, la luce filtrata nella valletta delle felci crea effetti magici sulla serra vittoriana. All’ora dorata, il segreto è il giardino dei cactus inferiori: le sue mura a spirale proiettano ombre drammatiche controluce. Evitate i classici scatti dalla terrazza principale; cercate invece la panchina in pietra nascosta vicino alle ortensie per una prospettiva unica sul porto. I mattinieri hanno accesso ai sistemi di nebulizzazione della serra tropicale, con effetti di luce mattutina raramente immortalati.
Abbinare la visita a esperienze autentiche locali
La vera magia ligure nasce combinando i giardini con gemme del quartiere. La pasticceria a gestione familiare fuori dall’Ingresso 3 serve cassata all’acqua di rose con botanici del giardino: ideale alle 16, quando i locali fanno la pausa caffè. Per una passeggiata post-visita, seguite il percorso preferito dei giardinieri lungo Via dei Giardini, scoprendo botteghe artigiane di vasi in terracotta. I viaggiatori attenti al budget notino che i mercoledì pomeriggio offrono tour gratuiti (in italiano) sulla storia navale dei giardini, un tempo scuola per chirurghi di bordo. Questi collegamenti non pubblicizzati trasformano una bella visita in un’esperienza profondamente locale, soprattutto se conclusa al tramonto sul molo dei pescatori, dove si rilassa il personale del giardino.