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- Cattedrale di Cristo Re
Descrizione
La cattedrale di Cristo Re è il più importante luogo di culto cattolico della Spezia, chiesa madre della diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato.
La Spezia diviene sede episcopale nel 1927, quando papa Pio XI istituisce la nuova diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato. L’antica chiesa di Santa Maria Assunta è elevata a procattedrale della nuova diocesi il 19 marzo 1929, ma si pensa subito alla costruzione di una nuova cattedrale. Il luogo è scelto sulla spianata del colle abbattuto negli stessi anni per unire i quartieri storici della città a quelli orientali e dove in precedenza era il convento dei cappuccini.
Viene indetto un concorso del quale risulta vincitore il progetto presentato dall’architetto Brenno Del Giudice, ma i lavori resteranno rinviati per più di venticinque anni, fino alla metà degli anni ’50.
Del nuovo progetto, nel 1956, viene incaricato l’architetto razionalista Adalberto Libera che si avvale delle potenzialità offerte dalla posizione del luogo sopraelevato sulla vasta piazza Europa per enfatizzare la monumentalità dell’edificio religioso.
Alla morte di Libera, nel 1963, l’edificio non è ancora terminato e la prosecuzione del progetto viene affidata all'architetto spezzino Cesare Galeazzi che lo riprende apportandovi alcune variazioni. Nel 1975 i lavori sono conclusi e la cattedrale viene consacrata e intitolata a Cristo Re dei Secoli.
L’esterno dell'imponente edificio è fortemente caratterizzato dalla sua pianta circolare e dal paramento esterno, a forma di "iperboloide a una falda", chiuso e privo di aperture.
L'ampio sagrato, in parte a giardino, è rivolto a monte e su di esso si aprono tre portali di accesso.
L’interno riceve luce dall'occhio posto al centro della vasta cupola (del diametro di 50 metri) sostenuta da dodici poderose colonne simboleggianti gli Apostoli. Una seconda fonte di luce proviene da una vetrata lungo la fascia perimetrale della sala. La pavimentazione in marmo bianco e grigio, in leggero declivio, converge verso l'altare centrale in marmo bianco, mentre il presbiterio, pavimentato in marmo rosso, è leggermente sopraelevato.
La cripta è un ambiente a volta; in essa sono conservati il reliquiario di San Venerio e le tombe della mistica spezzina Itala Mela e dei primi vescovi della diocesi, monsignor Giovanni Costantini (vescovo dal 1929 al 1943) e monsignor Giuseppe Stella (1898-1989, vescovo dal 1943 al 1975); in un ambiente collegato alla sacrestia della cripta si trova anche la tomba del terzo vescovo, mons. Siro Silvestri (1913-1997, vescovo dal 1975 al 1989).
Al centro della sala è esposto un Crocifisso in legno del XVIII secolo. L'altare, l'ambone ed il tabernacolo, in marmo di Carrara, sono opera della scultrice Lia Godano. Il battistero, il coro capitolare, le panche e la penitenzieria sono su disegno di Cesare Galeazzi. La Deposizione di Cristo è un bronzo di Angiolo Del Santo.
La Spezia diviene sede episcopale nel 1927, quando papa Pio XI istituisce la nuova diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato. L’antica chiesa di Santa Maria Assunta è elevata a procattedrale della nuova diocesi il 19 marzo 1929, ma si pensa subito alla costruzione di una nuova cattedrale. Il luogo è scelto sulla spianata del colle abbattuto negli stessi anni per unire i quartieri storici della città a quelli orientali e dove in precedenza era il convento dei cappuccini.
Viene indetto un concorso del quale risulta vincitore il progetto presentato dall’architetto Brenno Del Giudice, ma i lavori resteranno rinviati per più di venticinque anni, fino alla metà degli anni ’50.
Del nuovo progetto, nel 1956, viene incaricato l’architetto razionalista Adalberto Libera che si avvale delle potenzialità offerte dalla posizione del luogo sopraelevato sulla vasta piazza Europa per enfatizzare la monumentalità dell’edificio religioso.
Alla morte di Libera, nel 1963, l’edificio non è ancora terminato e la prosecuzione del progetto viene affidata all'architetto spezzino Cesare Galeazzi che lo riprende apportandovi alcune variazioni. Nel 1975 i lavori sono conclusi e la cattedrale viene consacrata e intitolata a Cristo Re dei Secoli.
L’esterno dell'imponente edificio è fortemente caratterizzato dalla sua pianta circolare e dal paramento esterno, a forma di "iperboloide a una falda", chiuso e privo di aperture.
L'ampio sagrato, in parte a giardino, è rivolto a monte e su di esso si aprono tre portali di accesso.
L’interno riceve luce dall'occhio posto al centro della vasta cupola (del diametro di 50 metri) sostenuta da dodici poderose colonne simboleggianti gli Apostoli. Una seconda fonte di luce proviene da una vetrata lungo la fascia perimetrale della sala. La pavimentazione in marmo bianco e grigio, in leggero declivio, converge verso l'altare centrale in marmo bianco, mentre il presbiterio, pavimentato in marmo rosso, è leggermente sopraelevato.
La cripta è un ambiente a volta; in essa sono conservati il reliquiario di San Venerio e le tombe della mistica spezzina Itala Mela e dei primi vescovi della diocesi, monsignor Giovanni Costantini (vescovo dal 1929 al 1943) e monsignor Giuseppe Stella (1898-1989, vescovo dal 1943 al 1975); in un ambiente collegato alla sacrestia della cripta si trova anche la tomba del terzo vescovo, mons. Siro Silvestri (1913-1997, vescovo dal 1975 al 1989).
Al centro della sala è esposto un Crocifisso in legno del XVIII secolo. L'altare, l'ambone ed il tabernacolo, in marmo di Carrara, sono opera della scultrice Lia Godano. Il battistero, il coro capitolare, le panche e la penitenzieria sono su disegno di Cesare Galeazzi. La Deposizione di Cristo è un bronzo di Angiolo Del Santo.