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Descrizione
La chiesa di San Venerio è un edificio religioso che inizialmente era una basilica, ma nel XII secolo fu promossa a pieve. E' dedicata a San Venerio, un eremita vissuto tra il VI e il VII secolo sull'isola del Tino, una delle isole del golfo della Spezia. Il monaco predicava la povertà assoluta e la preghiera, accompagnata dalla meditazione in solitudine.
Un importante ruolo nella ricostruzione della chiesa di San Venerio fu ricoperto dalla famiglia dei Vezzano, i signori locali, che nell'anno 1084 disposero, tramite una “charta donationis”, la riedificazione della chiesa in impianto romanico, sulle basi di un precedente edificio risalente all'età imperiale.
Nella prima metà del XII secolo la basilica fu promossa a pieve ed inserita nell'organizzazione diocesana Lunense, sottoposta all'autorità del vescovo di Luni.
Grazie alla posizione importante che San Venerio occupa nella valle che dal monte Beverone scende fino alla piana alluvionale, oggi detta "della pieve", i poteri legati alla chiesa sono stati in grado di esercitare un vasto controllo sull'area circostante, fino da tempi remoti.
L'edificio religioso è una delle costruzioni più antiche del golfo. In seguito al ritrovamento di manufatti in ceramica pregiata come il bucchero, negli anni ottanta furono eseguiti scavi archeologici che rivelarono, nell'area a monte, tracce di un suolo antropizzato risalente all'eta del ferro (VI secolo a.C.).
Dopo la conquista e l'occupazione delle terre intorno al golfo della Spezia da parte dei romani, e con la successiva fondazione della colonia di Luni (177 a.C.), la valle venne annessa alle proprietà fondiarie romane, più precisamente alla famiglia degli “Antonii”, come indica il toponimo del luogo, detto “Antoniano”, conservatosi fino all'XI secolo.
Dell'edificio romano rimangono tracce ancora visibili nella muratura della chiesa, in particolare nell'area delle absidi.
La struttura attuale dell'edificio sacro è ancora oggi quella che la pieve ha assunto dopo i lavori di ristrutturazione voluti dai “domini” di Vezzano nell'anno 1084 d.C.
Prevalentemente di impianto romanico, ha una facciata semplice costituita da un unico portale di ingresso ad arco lunato, sormontato da una croce in negativo, fuori asse.
In periodo gotico furono aggiunte la bifora con archetti marmorei e la colonnina a capitello.
In un secondo momento venne annessa alla chiesa la torre campanaria, costruita sul lato meridionale dell'edificio stesso, intorno ai primi decenni dell'XI secolo.
Un importante ruolo nella ricostruzione della chiesa di San Venerio fu ricoperto dalla famiglia dei Vezzano, i signori locali, che nell'anno 1084 disposero, tramite una “charta donationis”, la riedificazione della chiesa in impianto romanico, sulle basi di un precedente edificio risalente all'età imperiale.
Nella prima metà del XII secolo la basilica fu promossa a pieve ed inserita nell'organizzazione diocesana Lunense, sottoposta all'autorità del vescovo di Luni.
Grazie alla posizione importante che San Venerio occupa nella valle che dal monte Beverone scende fino alla piana alluvionale, oggi detta "della pieve", i poteri legati alla chiesa sono stati in grado di esercitare un vasto controllo sull'area circostante, fino da tempi remoti.
L'edificio religioso è una delle costruzioni più antiche del golfo. In seguito al ritrovamento di manufatti in ceramica pregiata come il bucchero, negli anni ottanta furono eseguiti scavi archeologici che rivelarono, nell'area a monte, tracce di un suolo antropizzato risalente all'eta del ferro (VI secolo a.C.).
Dopo la conquista e l'occupazione delle terre intorno al golfo della Spezia da parte dei romani, e con la successiva fondazione della colonia di Luni (177 a.C.), la valle venne annessa alle proprietà fondiarie romane, più precisamente alla famiglia degli “Antonii”, come indica il toponimo del luogo, detto “Antoniano”, conservatosi fino all'XI secolo.
Dell'edificio romano rimangono tracce ancora visibili nella muratura della chiesa, in particolare nell'area delle absidi.
La struttura attuale dell'edificio sacro è ancora oggi quella che la pieve ha assunto dopo i lavori di ristrutturazione voluti dai “domini” di Vezzano nell'anno 1084 d.C.
Prevalentemente di impianto romanico, ha una facciata semplice costituita da un unico portale di ingresso ad arco lunato, sormontato da una croce in negativo, fuori asse.
In periodo gotico furono aggiunte la bifora con archetti marmorei e la colonnina a capitello.
In un secondo momento venne annessa alla chiesa la torre campanaria, costruita sul lato meridionale dell'edificio stesso, intorno ai primi decenni dell'XI secolo.