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- Monumento Alla Resistenza
Descrizione
Il monumento è costituito da una serie di blocchi di marmo Bardiglio sovrapposti, fino a realizzare una struttura dall’aspetto monolitico delle dimensioni di quattro metri di lunghezza per sei metri di altezza e un metro di larghezza.
Sulla sommità, in bassorilievo, è riportata la scritta RESISTENZA, dalle cui lettere, sempre attraverso incisione, viene guidata la discesa di un velo d’acqua, scaturita da una nicchia ricavata all’interno della stele. La discesa d’acqua viene raccolta in una grande vasca inferiore, in cui trova collocazione una “pietraia” realizzata con l’apporto di materiale proveniente da ciascun comune appartenente alla IV Zona Operativa.
L’acqua, dopo aver ruscellato fra le rocce, compare nuovamente a dilavare il bordo della vasca costituito da lastre di pietra di Bedonia, con inciso in altorilievo il nome di tutti i comuni della IV Zona Operativa.
Il visitatore è indotto conoscere la reale vastità del teatro resistenziale, spostandosi alla ricerca della propria comunità e contemporaneamente registrando delle visuali sempre diverse del monumento.
LA SCENA ILLUMINOTECNICA - Il progetto illuminotecnico non prevede l’utilizzazione di un impianto eclatante o modificativo dell’ambiente notturno dei giardini. Lo scopo è quello della segnalazione e della rilevazione dell’evento, ricorrendo a luci puntiformi a bassa intensità per l’approccio all’area monumentale mentre per la scoperta del monolite si fa ricorso ad un sistema diffuso ma sempre a carattere non intenso. I percorsi di avvicinamento sono affiancati da linee contrapposte di corpi luminosi a stelo con struttura filiforme cilindrica a cadenza regolare, con la funzione di visualizzare un colonnato con spazialità volumetrica di giorno, luminoso di notte. Al momento di raggiungere l’area monumentale la scena illuminotecnica cambia: predomina la spazialità, non turbata da elementi estranei che possano limitarne l’uso o condizionarne l’osservazione. Così, l’illuminazione diventa “segnale”, indicando sul pavimento la convergenza ideale all’asse del monumento e i corpi luminosi sono totalmente incassati, di dimensione contenuta e a bassissima intensità per non disturbare la visuale. Il problema della visione monumentale è risolto con la predisposizione di 4 fari a tenuta stagna posti all’interno della vasca.
LA SCENA D’ACQUA - L’acqua costituisce l’elemento unificante e di rinnovamento del simbolismo realizzativo. L’elemento segue due percorsi diversi: uno sotterraneo di esclusiva necessità tecnica; il secondo naturale ed in vista, a caduta libera, per partecipare alla realizzazione dell’immagine monumentale. La distribuzione del fluido è prevista a circuito chiuso con un’adeguata pompa elettrica per sollevare l’acqua fino alla testa del monolite dove sfocerà in una canaletta di distribuzione. La caduta avviene per gravità, lungo linee di scivolamento scavate sulle pareti della lastra, in corrispondenza della scritta superiore. L’acqua sembra sgorgante dalle lettere per defluire lentamente fino a riempire la vasca sottostante, sperdersi, riapparire all’interno della pietraia per poi bagnare, a sfioramento di superficie, il bordo sinuoso con impressi i nomi delle comunità locali dell’area della IV Zona Operativa. Il sistema tecnologico impiegato è di tipo semplice ed a basso consumo energetico. La canaletta ai piedi del bordo provvederà a raccogliere il ricircolo d’acqua che sarà nuovamente convogliata al corpo pompa. La vasca è dotata di un opportuno defluitore per agevolare le periodiche operazioni di pulizia, collegato alla rete di smaltimento meteorica.
Sulla sommità, in bassorilievo, è riportata la scritta RESISTENZA, dalle cui lettere, sempre attraverso incisione, viene guidata la discesa di un velo d’acqua, scaturita da una nicchia ricavata all’interno della stele. La discesa d’acqua viene raccolta in una grande vasca inferiore, in cui trova collocazione una “pietraia” realizzata con l’apporto di materiale proveniente da ciascun comune appartenente alla IV Zona Operativa.
L’acqua, dopo aver ruscellato fra le rocce, compare nuovamente a dilavare il bordo della vasca costituito da lastre di pietra di Bedonia, con inciso in altorilievo il nome di tutti i comuni della IV Zona Operativa.
Il visitatore è indotto conoscere la reale vastità del teatro resistenziale, spostandosi alla ricerca della propria comunità e contemporaneamente registrando delle visuali sempre diverse del monumento.
LA SCENA ILLUMINOTECNICA - Il progetto illuminotecnico non prevede l’utilizzazione di un impianto eclatante o modificativo dell’ambiente notturno dei giardini. Lo scopo è quello della segnalazione e della rilevazione dell’evento, ricorrendo a luci puntiformi a bassa intensità per l’approccio all’area monumentale mentre per la scoperta del monolite si fa ricorso ad un sistema diffuso ma sempre a carattere non intenso. I percorsi di avvicinamento sono affiancati da linee contrapposte di corpi luminosi a stelo con struttura filiforme cilindrica a cadenza regolare, con la funzione di visualizzare un colonnato con spazialità volumetrica di giorno, luminoso di notte. Al momento di raggiungere l’area monumentale la scena illuminotecnica cambia: predomina la spazialità, non turbata da elementi estranei che possano limitarne l’uso o condizionarne l’osservazione. Così, l’illuminazione diventa “segnale”, indicando sul pavimento la convergenza ideale all’asse del monumento e i corpi luminosi sono totalmente incassati, di dimensione contenuta e a bassissima intensità per non disturbare la visuale. Il problema della visione monumentale è risolto con la predisposizione di 4 fari a tenuta stagna posti all’interno della vasca.
LA SCENA D’ACQUA - L’acqua costituisce l’elemento unificante e di rinnovamento del simbolismo realizzativo. L’elemento segue due percorsi diversi: uno sotterraneo di esclusiva necessità tecnica; il secondo naturale ed in vista, a caduta libera, per partecipare alla realizzazione dell’immagine monumentale. La distribuzione del fluido è prevista a circuito chiuso con un’adeguata pompa elettrica per sollevare l’acqua fino alla testa del monolite dove sfocerà in una canaletta di distribuzione. La caduta avviene per gravità, lungo linee di scivolamento scavate sulle pareti della lastra, in corrispondenza della scritta superiore. L’acqua sembra sgorgante dalle lettere per defluire lentamente fino a riempire la vasca sottostante, sperdersi, riapparire all’interno della pietraia per poi bagnare, a sfioramento di superficie, il bordo sinuoso con impressi i nomi delle comunità locali dell’area della IV Zona Operativa. Il sistema tecnologico impiegato è di tipo semplice ed a basso consumo energetico. La canaletta ai piedi del bordo provvederà a raccogliere il ricircolo d’acqua che sarà nuovamente convogliata al corpo pompa. La vasca è dotata di un opportuno defluitore per agevolare le periodiche operazioni di pulizia, collegato alla rete di smaltimento meteorica.